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Aldo Presta. Appunti in attesa di discorsi compiuti. Tra disegni e scritture (formato 150X210, 160 pagine) 

Scritti e commenti di Luisa Bocchietto, Massimo Celani, Domenico Cersosimo, Michele Costabile, Mariadelaide Cuozzo, Emanuele Fadda, Cinzia Ferrara, Daniele Gambarara, Claudio Gambardella, Mario Piazza, Ida Giulia Presta, Matteo Presta, Marina Simonetti, Aurelia Sole, Giovanni Sole, Marco Tortoioli Ricci, Silvia Vizzardelli, Salvatore Zingale

Lettera Ventidue editore

https://www.letteraventidue.com/it/prodotto/448

 

 

 

 

 

 

 

Una raccolta di disegni. Alcune riflessioni intorno e su di essi e sul disegnare, sulla pagina,  su come interpretiamo (i fatti). E sul viaggio che il disegno-pensiero compie tra mano e cervello. E su quello che sta accadendo fuori, su come stiamo cambiando, sulla dissoluzione della vita e delle relazioni così come le abbiamo conosciute fino a un attimo fa. 

Un progetto editoriale covato da molto tempo, inseguito lungo una vita fatta di progetti di comunicazione e, dunque, di socialità e interazioni; ma fatta anche da (molte) ritirate strategiche nel rifugio della condizione solitaria, pensierosa ma attiva del disegno. Progetto editoriale che la pandemia e i vari lockdown hanno fatto, con stupore, uscire fuori.

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Ci sono pensieri e disegni, e pensieri in forma di disegni, talmente belli che devono avere spazi adeguati e tempi più lunghi per poterli assaporare.

Ci sono espressioni talmente sottili e così penetranti che non si possono lasciare andare. Questi disegni non so da dove nascano e perché, ma ognuno di essi mi parla, in modo immediato e profondo e vorrei averli tra le dita e poterli sfogliare ancora e poi ancora. [Luisa Bocchietto]

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Diventa indispensabile, in questo ciclo di opere portatili, la loro incompletezza, una sorta di sospensione di senso, la necessità di una loro collocazione che può essere data esclusivamente dal lavoro che ci tocca come spettatori. A. non ci chiama come semplici spettatori, ma il vuoto nei suoi disegni ci chiede di esserne parte, di entrare con lui nel gioco interpretativo nel quale rimane ancora molto da dire.  [Marco Tortoioli Ricci]

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La raccolta di disegni mette in sequenza tante camere con vista e sfogliandone le pagine vi si possono osservare, come stando con gli occhi appoggiati sul davanzale, i paesaggi disegnati, che acquistano via via il carattere di uno spazio intimo, domestico, pubblico, ipotetico, surreale, oppure come molto più spesso accade, semplicemente visionario.  (…)

Viene voglia di aprire all’improvviso il libro e guardare se [i disegni] ci sono ancora distribuiti tra le pagine, tra quella moltitudine di oggetti reali e immaginari che compongono gli arredi dei loro spazi abitati, o le hanno sgomberate all’improvviso, per gioco o per protesta, nascondendosi tra le righe dei testi o schiacciandosi contro la terza di copertina. [Cinzia Ferrara]

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E in effetti gli spazi visti da vicino o da lontano cambiano. Ma in quest’anno dagli spazi bloccati, i nostri occhi non ci guidano più. Non troviamo più il cordolo del marciapiede amico, il cancello consunto del parco, le ali dell’angelo in marmo del monumento e la seduta nuovamente divelta della piazza. Sappiamo che esistono, ma la nostra vista ha inquadrature fisse. Non ha più appigli, scivola con la mente nell’orizzonte infinito senza ostacoli. Non vede più nulla. E anche gli spazi comuni, quelli della gente, della quotidiana socialità, si dissolvono. Restano forse le memorie di questi spazi e le immagini negli schermi delle nostre vite mediatiche. Lì li vediamo nudi, silenziosi luoghi metafisici. [Mario Piazza]

 

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Questo libro raccoglie alcuni disegni ordinati in una sequenza che ne fa una specie di diario elaborato in un certo numero di anni, ma il cui nucleo più numeroso riguarda disegni realizzati e pubblicati sui profili instagram e facebook durante il periodo del primo lockdown.

Profili e pagine con numeri certamente non da influencer, ma pur sempre significativi (900 o 4.000 follower sono pur sempre un enormità da un certo punto di vista! ma anche solo 90 interessati alle cose pubblicate è un numero importante!). Follower e like rappresentanti  di una comunità viva, attenta, fatta da amici certamente, ma amici (e conoscenti, e conoscenti digitali) sempre attenti, curiosi, non indulgenti o pigri, ma critici, smaliziati, partecipi. Tra loro anche molti studenti. Tutti cittadini attivi. E intorno alla pubblicazione di questi disegni si è raccolta una comunità che li ha attesi, sollecitati, forse anche amati. Di questa dialettica ne è traccia nelle pagine stampate il numero di like e di commenti. 

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Come nascono questi disegni? da dove arrivano? come sono fatti esattamente? Il punto di partenza è una semplice traccia a matita, su uno dei tanti taccuini, quaderni o blocchi che ho sempre appresso. Quindi comincia il loro viaggio. Una scansione o una fotografia per diventare un file su cui lavorare ancora, pulendo, aggiustando, precisando. E poi il colore. E poi la trasformazione nel formato più adatto per la pubblicazione (non tutti, ovvio).

E cosa portano dentro questi disegni? un po’ di mestiere certamente, iniziato molti anni fa scarabocchiando affianco a mio padre; qualche angoscia ricorrente; noia con anche una specie di routine automatica, secondo una specie di terapia auto-imposta; e un po’ di sussiegosa mediterranea ironia (credo). In un magma di solitudine amara (ma insieme anche un po’ dolce e rassicurante). E poi una certa volontà di esorcizzare quel vuoto surreale e ipnotico in cui siamo precipitati.

Certamente c'è, infine, anche una qualche stilla di speranza, poiché l'atto del disegnare porta con sé quel germe fiducioso di aprire all'ipotesi che i di-segni tracciati, dalla pagina vadano poi verso qualcuno, che da qualche parte possa sedersi, prenderli in mano e provare un qualche interesse per loro. [A]